Contratti pubblici

Rinnovo dei contratti pubblici contestuale per comparto e dirigenza, risorse economiche adeguate per welfare, previdenza complementare e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
No al contratto alla Robin Hood!

Ieri si è tenuta all’ARAN la riunione per l’avvio della stagione contrattuale.
Il Presidente Gasparrini ha nel suo intervento affermato che l’istituzione del tavolo confederale ha avuto effetti positivi nella fase di avvio delle singole trattative e che le questioni da affrontare sono 3: le risorse economiche, il welfare ed il modello di partecipazione sindacale.
Il confronto con le Parti sociali si è focalizzato soprattutto sul fatto che l’incremento medio dei contratti pari ad 85 euro previsto nell’accordo siglato il 30 novembre u.s. da CIGIL, CISL E UIL, rischia di far superare la soglia che da diritto agli 80 euro di bonus fiscale introdotto dal Governo Renzi.
Il Segretario Generale nel suo intervento ha affermato che la CONFEDIR condivide ed apprezza la proposta metodologica avanzata dall’Agenzia nella riunione del 2 agosto u.s..
Si ritiene, infatti, che l’istituzione di tavoli riservati alle Confederazioni aventi ad oggetto le tematiche di carattere generale, quali: lavoro agile, welfare aziendale, congedi per gravi patologie abbia un duplice aspetto positivo, da una parte assicurare una normativa omogenea per i lavoratori dei diversi comparti/aree di contrattazione, dall’altra agevolare le trattative di competenza delle oo.ss. di categoria.
La questione, però, sollevata dall’ARAN come 1° punto non può essere  risolta dal tavolo ma dal Governo. L’impegno economico necessario per farvi fronte non può essere imputato alle risorse stanziate per il rinnovo dei contratti, risorse già esigue ed insufficienti di per sé.
Per la nostra Confederazione la questione delle risorse economiche è prioritaria perché lo stanziamento insufficiente deve essere necessariamente incrementato dalla prossima legge di bilancio, e deve essere adeguato non solo per il comparto ma anche per la dirigenza.
Sono necessarie risorse economiche anche per il welfare, la previdenza complementare e la promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il legislatore non può pensare di introdurre delle misure efficaci in tema di conciliazione vita – lavoro “senza nuovi maggior oneri per la finanza pubblica”.
Per la realizzazione di questi obiettivi un ruolo di fondamentale importanza è riservato proprio ai dirigenti ai quali devono essere, però, assicurati gli strumenti necessari (finanziari, formativi, tecnologici) per raggiungere gli obiettivi assegnati, che saranno poi valutati nell’ambito dei percorsi di misurazione delle perfomance.
La CONFEDIR non ha siglato l’accordo del 30 novembre per cui non è vincolata a quanto in esso contenuto, pertanto, ribadisce il suo NO al cd contratto alla Robin Hood e chiede all’ARAN che i rinnovi contrattuali del comparto e della dirigenza procedano parallelamente e che vengano istituiti tavoli tecnici riservati alle Confederazioni per le tematiche di carattere generale.