ARAN – Roma 5 Maggio 2011

La riunione del tavolo tecnico convocata dall’ARAN, aveva come oggetto la calendarizzazione delle attività correlate alla attuazione dell’art. 1 del protocollo dell’11 aprile scorso in relazione a tre punti fondamentali:
1. Revisione delle “disposizioni particolari” dell’art 19 del CCNQ del 7 agosto 1998
2. Modifica dell’accordo quadro e del regolamento per la elezione delle RSU
3. Conclusione del CCNQ sui nuovi comparti ed aree.
Naddeo ha comunicato che, per la modifica degli accordi quadro di cui ai punti 1 e 2, l’Aran ha richiesto le direttive ai comitati di settore; solo per il punto 3 ( nuovi comparti ed aree ) le direttive le ha già e quindi non ci sono ostacoli a concludere la trattativa. Rimangono da stabilire le priorità fra i tre punti sopra indicati ed il percorso da seguire e su questi temi ha chiesto l’opinione dei sindacati.
Si sono susseguiti gli interventi dei sindacati sull’ordine dei tre punti e sulla composizione del tavolo. Cosa condivisa da tutti è che bisogna fare il regolamento per le elezioni delle RSU; mentre la revisione dell’art. 19 del CCNQ potrebbe in qualche modo essere di aiuto per la conclusione dell’accordo sui nuovi comparti ed aree. Si attende pertanto l’ atto di indirizzo per iniziare a parlare delle modifiche dell’art. 19 CCNQ, atto di indirizzo che dovrebbe essere flessibile e non rigidamente applicativo dell’art.43 del D.Lgs 165 .
Confedir-Mit PA  ha evidenziato l’esigenza di avere una risposta dal tavolo tecnico istituito dal ministro Brunetta a seguito del la proposta di emendamento del D.Lgs 150/09 da parte della Conferenza Unificata volta alla previsione di una quinta area dirigenziale per tenere divisi dirigenti regionali dai medici.
Naddeo ha concluso la riunione con l’auspicio che un intervento sull’art. 19 potrà portare ad una positiva conclusione anche del punto 3 relativo ai nuovi comparti ed aree. Per quanto riguarda il tavolo tecnico delle Regioni ha precisato che non c’è alcuna volontà da parte del governo di cambiare la legge e quindi il numero delle aree non è modificabile. L’unica soluzione è quella di agire sulle sezioni ( modificando l’atto di indirizzo per la parte regioni-sanità ) e poi la modifica dell’art.19 del CCNQ.
Ma qui è venuto fuori il vero nodo politico: non c’è chiarezza e accordo fra la parte datoriale dello Stato e quella delle Regioni ed Autonomie locali. L’Aran ha firmato troppi accordi e protocolli con i sindacati sulla base del consenso di una sola parte datoriale (Stato) senza il coinvolgimento e l’avvallo delle Regioni e degli Enti Locali (dal nuovo modello contrattuale al blocco del nuovo sistema di valutazione – protocollo del 4 febbraio 2011). Con l’assenza di una parte datoriale importante diventa un problema dare attuazione a qualsiasi accordo perché non c’è intesa neanche sugli atti di indirizzo conseguenti. E la trattativa è in una situazione di stallo perché gli atti di indirizzo sono bloccati presso la Conferenza delle Regioni ed il Ministro non vuole modificare la sua riforma.

Silvana De Paolis
Vice Segretario Generale Confedir-Mit PA