News di M. Perelli Ercolini

IN BREVE 001-2014
LEGGE STABILITA 2014 legge_147-27dic-2013
CALCOLO MINI IMU 2013
TU 81-08 ed 20/12/13

ATTENZIONE: LE PENSIONI SOLITO BANCOMAT DI STATO

LA POLITICA ALL’ATTACCO DEGLI ASSEGNI DI OGGI E DI DOMANI di Pierluigi Roesler Franz
Le 6 proposte di legge presentate da 46 parlamentari per tagliare le pensioni. Questi disegni di legge si saldano alle 7 Mozioni di 121 deputati di tutti i partiti -ad eccezione di Forza Italia- che saranno discusse alla Camera nel pomeriggio di mercoledì 8 gennaio, nonostante la legge di stabilità entrata in vigore dal 1° gennaio scorso avesse ripristinato e in misura ben più pesante -in radicale conflitto con l’articolo 136 della Costituzione e la sentenza 116/2013 della Consulta- i tagli sulle pensioni superiori ai 90 mila 168 euro lordi l’anno ed avesse anche allungato di un ulteriore anno dopo il biennio 2012-2013 il blocco della perequazione sulle pensioni superiori ai 38 mila 646 euro lordi l’anno. Franco Abruzzo (presidente UNP@it): “L’accanimento della politica deve allarmare anche i giovani lavoratori.  Anziani e giovani sono sullo stesso fronte: se passa questa linea, gli assegni di oggi e di domani diventano precari e fanno da bancomat per le esigenze di spesa del Governo e del Parlamento. Bisogna fermare questa manovra ignobile a costo anche di votare in massa il partito di Renato Brunetta”.
 

Da tenere presente che l’8 gennaio 2014 nell’aula di Montecitorio verranno anche discusse 7 MOZIONI (CONTRO LE COSIDDETTE “PENSIONI D’ORO”) PRESENTATE DA 121 DEPUTATI DI 7 DIVERSI GRUPPI POLITICI (MOVIMENTO 5 STELLE, FRATELLI D’ITALIA, SEL, SCELTA CIVICA, PD, LEGA e NUOVO CENTRODESTRA), PARI AD 1/5 DELL’ASSEMBLEA DI MONTECITORIO.
L’obiettivo dei parlamentari – totalmente ignoranti in tema di diritto costituzionale e in particolare in tema di uguaglianza fiscale tra i cittadini – punta “all’introduzione di un prelievo straordinario sui redditi da pensione superiori ad un determinato importo”. E’ un esproprio proletario. Non è possibile ricalcolare le vecchie pensioni retributive con il metodo contributivo: parola di Stefano Fassina viceministro all’Economia. Si annuncia un provvedimento abnorme. Il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale sono l’unica barriera in difesa di chi ha versato nella vita lavorativa  35/40/50 anni di contributi. Le tasse devono avere una portata universale e non possono colpire una sola categoria di cittadini (i pensionati): così dice la sentenza 116/2013 della Consulta.