• «Non si può essere «dirigenti» o «guida» di altri senza la consapevolezza di tale responsabilità; e senza, nel contempo, l’umiltà di chi sa di dover rendere un servizio che, seppur di particolare delicatezza e importanza, non dà a chi lo presta diritti di privilegio»

    Vittorio Bachelet

IN EVIDENZA

SICUREZZA SUL LAVORO PRIORITA’ ASSOLUTA PER IL GOVERNO, PARTI SOCIALI E DATORIALI
POSITIVO L’INCONTRO CON IL GOVERNO
PRIMO INCONTRO REFERENTI FORUM GIOVANI DEL CNEL
RINNOVO DEL CCNL DEI DIRIGENTI DELLA PCM
AVVIATE LE TRATTATIVE

Gazzetta Amministrativa del 7 maggio 2015

E’ appena stata pubblicata la Gazzetta Amministrativa: 7 maggio 2015

6-7 Maggio 2015

Giovedì 7 Maggio 2015
Il Fatto Quotidiano
Previdenza: numeri segreti e bugie interessate
Il Manifesto
Pensioni, ipotesi “Robin Hood”
Il Messaggero
Pensioni, rimborsi ma non a tutti
Pensioni, rimborsi con i bot
Il Sole 24 Ore
Pensioni, rimborsi al 50% e a scaglioni
Libero
La truffa delle pensioni
Nazione-Carlino-Giorno
Ricalcoli populisti
Mercoledì 6 Maggio 2015
Corriere della Sera
Italicum, il fronte referendario è già diviso
Ruolo dei presidi e numero dei precari. Tutti i punti caldi della trattativa
Assegni top verso il taglio
Cronache del Garantista
Pensioni, quella sentenza è illegittima
Il Fatto Quotidiano
Pensioni, tutto fermo: Renzi non vuole mollare il tesoretto
Sanità, nei numeri la scure di Renzi
Il Giornale
Il Premier esulta per l’Italicum ma il Colle nega la firma sprint
Tutti i trucchi e le scappatoie per non pagare i pensionati
Il Giorno
Il CNEL e Bogart
Il Messaggero
L’Italia cresce ma la sfida è il debito. Allarme previdenza
Statali, fuori i sessantenni via al ricambio generazionale
Pensioni, ipotesi contributo di solidarietà sugli assegni alti
Il Tempo
Renzi, l’Italicum e le riforme (vere) arenate
Italia Oggi
Commissari super partes
Pensionati a credito con l’INPS, ecco come riscuotere
La Repubblica
I tre si del Capo dello Stato alla nuova legge elettorale

Sentenza n. 70 della Consulta

Richiesto e sollecitato un appuntamento col Ministro del Lavoro Giuliano Poletti,  in materia di previdenza e sviluppi inerenti la recente sentenza n. 70 della Corte Costituzionale. In attesa di un sollecito riscontro confidiamo di poter esporre le considerazioni della CONFEDIR ed avere un confronto proficuo ad eventuali tavoli istituzionali con le parti sociali!

…di Stefano Biasioli

“Pareri a gogo” sulla sentenza 70-2015 della Consulta

Camera dei Deputati

La CONFEDIR audita alla Camera dei Deputati
Roma – 4 Maggio 2015
“Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza”

Leggi il comunicato CONFEDIR inerente l’incontro del 4 maggio.

Martedì 5 Maggio 2015

Corriere della Sera
Le pensioni dopo la Consulta
I professori contro la riforma della scuola
Il Giornale
Pensioni, l’ultimatum della UE al Governo
Il Sole 24 Ore
Pensioni, ipotesi rateizzazione
Mobilità, ultima tappa per le tabelle ministeriali
Premier debordante che toglie poteri al Colle
Italia Oggi
In pensione senza sconti
La Repubblica
Pensioni, per ridurre la spesa rimborsi rateizzati
La Stampa
Super presidi e privati, ecco cosa dice la legge
Libero
Brambilla lancia la giornata della Previdenza
Come farsi restituire i soldi trattenuti dall’INPS

3-4 Maggio 2015

Lunedì 4 Maggio 2015
Corriere della Sera
Scuola, si ai presidi manager
Il Giornale
Consulta, l’autogol dei renziani
Il Messaggero
Consulenze d’oro, i vertici CNEL indagati dalla Corte dei Conti
Il Sole 24 Ore
Scuola, tutti i rebus del pianeta precari
Il Tempo
Pensioni e aumento dell’IVA, il Governo in alto mare
La Repubblica
Consulta sulle pensioni, conto da 13 mld
Domenica 3 Maggio 2015
Corriere della Sera
Il Governo e i margini della sentenza per limitare i danni
Rimborsi ai pensionati: conto verso il raddoppio
Formiche
Pensioni, ecco quanto costa il buco (annunciato) provocato dalla Consulta
Il Fatto Quotidiano
Pensioni, al premier servono 8 miliardi
Il Sole 24 Ore
Conti pubblici, rischio impatto
Pensioni, rimborsi da 4700 euro
La Stampa
Pensioni, dal Governo norma ad hoc contro la mina della Consulta

…di Michele Poerio

Un raggio di sole attraversa il cielo plumbeo della previdenza

Pensioni

Note sparse ai 300 di Leonida e ai
“pensionati e pensionandi di buona volontà “

Per la Corte dei Conti del Veneto e della Campania è incostituzionale il taglio delle pensioni superiori ai 91 mila 250 euro lordi l’anno. La pronuncia della Consulta è attesa per novembre-dicembre 2015: la legge 147/2013 (Governo Letta) è una violazione provocatoria del giudicato costituzionale rappresentato dalla sentenza 116/2013 che aveva cancellato il prelievo Berlusconi/Tremonti dell’agosto 2013. Quella sentenza memorabile ristabilì il principio secondo il quale le tasse non possono ricadere solo su una parte dei cittadini (i pensionati). Se la Patria ha bisogno di quattrini devono concorrere tutti: cittadini attivi e cittadini pensionati, a parità di reddito.  Il principio dell’Uguaglianza (art 3 Cost) non ammette discriminazioni. A parità di redditi deve corrispondere la parità di prelievi fiscali. Orsini e Biasioli: “Noi pensionati difendiamo gli assegni  (salario differito) costruiti con il lavoro e chiediamo il rispetto della nostra dignità di cittadini e di persone, secondo il dettato  della Costituzione, a partire dall’articolo 2. Non siamo il bankomat del Governo e del Parlamento. La nostra è una lotta civile a tutela dei nostri diritti… : non si puo’ togliere alle formiche, per favorire le cicale….SI deve separare l’assistenza dalla previdenza!!. Abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra è lunga..!!! Noi, i 300 di Leonida, andremo avanti……non aspetteremo passivamente la nuova legge di stabilità di Renzi e C. !…Intanto, consigliamo a Boeri di fare penitenza…….!”
IL TESTO è in
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-29&atto.codiceRedazionale=015C0118
PERCHE’ LA CONSULTA HA BOCCIATO IL TAGLIO DELLE PENSIONI (IMPROPRIAMENTE DEFINITE “D’ORO” DA ALCUNI ORGANI DI STAMPA DISINFORMATI) SUPERIORI AI 90 MILA EURO LORDI L’ANNO, INTRODOTTO NELL’ESTATE 2011 DAL GOVERNO BERLUSCONI E POI CONFERMATO DAL GOVERNO MONTI. “Un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini” con violazione del principio dell’uguaglianza a parità di reddito, attraverso un’irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi, e della progressività del sistema tributario”. Ma é corretto commentare a vanvera sulla stampa una sentenza della Corte Costituzionale senza neppure averne letto l’articolata e ben argomentata motivazione, redatta dal professor Giuseppe Tesauro, ma aprendo bocca e dando fiato alle proprie tesi di comodo arrampicandosi sugli specchi? Nota di Pierluigi Roesler Franz – Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l’Associazione Stampa Romana – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12251
PREVIDENZA. INCOSTITUZIONALE IL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE. La Corte costituzionale con la sentenza 70/2015 riconosce per gli anni 2012-2013 la rivalutazione dell’assegno anche a chi percepisce una pensione superiore a tre volte il minimo Inps. Cancellata la norma del Governo Monti. Lo Stato dovrà sborsare 4,8 mld. Bastonato Boeri: se la Patria è in pericolo devono concorrere tutti i cittadini (attivi e pensionati). “Risultano intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita e l’adeguatezza. Quest’ultimo è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà di cui all’art. 2 Cost. e al contempo attuazione del principio di eguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, secondo comma, Cost.. La norma censurata è, pertanto, costituzionalmente illegittima nei termini esposti”. Orsini e Biasioli “La Consulta, con la sentenza 70/2015 ha fatto chiarezza, ancora una volta, difendendo i diritti lesi.   IN CODA LA SENTENZA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17626

Note sparse ai 300 di Leonida e ai “pensionati e pensionandi di buona volontà ” .
Per la Corte dei Conti del Veneto e della Campania é incostituzionale il taglio delle pensioni superiori ai 91 mila 250 euro lordi l’anno. La pronuncia della Consulta è attesa per novembre-dicembre 2015: la legge 147/2013 (Governo Letta) è una violazione provocatoria del giudicato costituzionale rappresentato dalla sentenza 116/2013 che aveva cancellato il prelievo Berlusconi/Tremonti dell’agosto 2013. Quella sentenza memorabile ristabilì il principio secondo il quale le tasse non possono ricadere solo su una parte dei cittadini (i pensionati). Se la Patria ha bisogno di quattrini devono concorrere tutti: cittadini attivi e cittadini pensionati, a parità di reddito.  Il principio dell’Uguaglianza (art 3 Cost) non ammette discriminazioni. A parità di redditi deve corrispondere la parità di prelievi fiscali. Orsini e Biasioli: “Noi pensionati difendiamo gli assegni  (salario differito) costruiti con il lavoro e chiediamo il rispetto della nostra dignità di cittadini e di persone, secondo il dettato  della Costituzione, a partire dall’articolo 2. Non siamo il bankomat del Governo e del Parlamento. La nostra è una lotta civile a tutela dei nostri diritti… : non si puo’ togliere alle formiche, per favorire le cicale….SI deve separare l’assistenza dalla previdenza!!. Abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra è lunga..!!! Noi, i 300 di Leonida, andremo avanti……non aspetteremo passivamente la nuova legge di stabilità di Renzi e C. !…Intanto, consigliamo a Boeri di fare penitenza…….!”
IL TESTO è in
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-29&atto.codiceRedazionale=015C0118

PERCHE’ LA CONSULTA HA BOCCIATO IL TAGLIO DELLE PENSIONI (IMPROPRIAMENTE DEFINITE “D’ORO” DA ALCUNI ORGANI DI STAMPA DISINFORMATI) SUPERIORI AI 90 MILA EURO LORDI L’ANNO, INTRODOTTO NELL’ESTATE 2011 DAL GOVERNO BERLUSCONI E POI CONFERMATO DAL GOVERNO MONTI. “Un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini” con violazione del principio dell’uguaglianza a parità di reddito, attraverso un’irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi, e della progressività del sistema tributario”. Ma é corretto commentare a vanvera sulla stampa una sentenza della Corte Costituzionale senza neppure averne letto l’articolata e ben argomentata motivazione, redatta dal professor Giuseppe Tesauro, ma aprendo bocca e dando fiato alle proprie tesi di comodo arrampicandosi sugli specchi? Nota di Pierluigi Roesler Franz – Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l’Associazione Stampa Romana – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12251

PREVIDENZA. INCOSTITUZIONALE IL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE. La Corte costituzionale con la sentenza 70/2015 riconosce per gli anni 2012-2013 la rivalutazione dell’assegno anche a chi percepisce una pensione superiore a tre volte il minimo Inps. Cancellata la norma del Governo Monti. Lo Stato dovrà sborsare 4,8 mld. Bastonato Boeri: se la Patria è in pericolo devono concorrere tutti i cittadini (attivi e pensionati). “Risultano intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita e l’adeguatezza. Quest’ultimo è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà di cui all’art. 2 Cost. e al contempo attuazione del principio di eguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, secondo comma, Cost.. La norma censurata è, pertanto, costituzionalmente illegittima nei termini esposti”. Orsini e Biasioli “La Consulta, con la sentenza 70/2015 ha fatto chiarezza, ancora una volta, difendendo i diritti lesi.   IN CODA LA SENTENZA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17626

Notiziario Pensioni

di Franco Abruzzo
1.ATTUALITA’
2.5.2015 – PENSIONI/perequazione 2012-2013. – Gli effetti della sentenza 70/2015 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. La simulazione dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli. Assegni bassi, scattano oltre mille euro di arretrati. Oltre 4.650 euro al lordo delle tasse per coloro che possono beneficiare di un reddito pensionistico annuo di 100.000 euro. Ma quasi la metà del rimborso, il 43%, rientrerà nelle casse dello Stato sotto forma di tassazione Irpef. – – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17630
2.5.2015 – Pensioni e Corte costituzionale: giornali e dibattiti televisivi approssimativi e superficiali. E intanto si grida a un nuovo buco nei conti pubblici di 5 miliardi di euro, senza considerare che i buchi possono essere colmati in tanti modi (vi ricordate della spending-review, mai partita?, o della lotta all’evasione fiscale che procede lenta?) e non mettendo gli uni verso gli altri infrangendo le più elementari regole costituzionali. – Di EZIO CHIODINI – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17631
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PENSIONI/perequazione 2012-2013. – Gli effetti della sentenza 70/2015 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. La simulazione dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli. Assegni bassi, scattano oltre mille euro di arretrati. Oltre 4.650 euro al lordo delle tasse per coloro che possono beneficiare di un reddito pensionistico annuo di 100.000 euro. Ma quasi la metà del rimborso, il 43%, rientrerà nelle casse dello Stato sotto forma di tassazione Irpef.
(Il Mattino, 1 aprile 2015) – Dipendenti privati e pubblici, autonomi, iscritti alla gestione separata (circa 18 milioni di lavoratori). Pensionati d’oro, ma anche pensionati con un reddito appena sufficiente per una vita dignitosa. È vasta ed eterogenea la platea di lavoratori in quiescenza interessati dalla tanto attesa sentenza 70/2015 della Corte costituzionale sul blocco della perequazione.
Sono quasi 6 milioni. Il 36 per cento della categoria complessiva degli oltre 16,3 milioni non più in attività. I ricconi sono però ben pochi. Solo lo 0,1 per cento può vantare, infatti, un assegno di oltre 10mila euro. Il deciso no dei giudici della Consulta al blocco dell’ex scala mobile per gli anni 2012 e 2013 ha già fatto scattare così le prime quantificazioni. Le cifre sono contenute per coloro che si fermano a 20mila euro annui. Si vedranno restituire oltre 1.134 euro lordi. Ma il Fisco passerà all’incasso … http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17630