news UDIR-PRESIDI: responsabilità COVID-19
COMUNICATO STAMPA
SCUOLA – Il Ministero dà ragione al presidente UDIR sulla responsabilità dei presidi in tema di Covid-19
Il Ministero dell’Istruzione con la nota 1466 del 20 agosto è intervenuto per fare chiarezza sulle responsabilità civili e panali dei Dirigenti Scolastici in materia di prevenzione e sicurezza COVID-19, ricordando l’applicabilità dell’art. 51 del Codice Penale richiamato dal presidente UDIR Marcello Pacifico durante diversi interventi. Bene, ma serve chiarezza normativa anche sul rischio biologico. Perché dopo lo stato di agitazione promosso dai dirigenti Udir, seguono le rassicurazioni del Capo Dipartimento Marco Bruschi del ministero dell’Istruzione sull’applicabilità dell’art. 51 del C.P., già richiamato più volte dal presidente Marcello Pacifico in diversi webinar e allo stesso premier GiuSeppe Conte durante gli Stati generali: “L’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità, esclude la punibilità” anche nei confronti dei presidi.
Certo, nello scorrere, l’articolo 51 citato si scopre che “se un fatto costituente reato è commesso per ordine dell’autorità, del reato risponde sempre il pubblico ufficiale [c.p. 357] che ha dato l’ordine. Risponde del reato altresì chi ha eseguito l’ordine, salvo che, per errore di fatto abbia ritenuto di obbedire a un ordine legittimo. Non è punibile chi esegue l’ordine illegittimo, quando la legge non gli consente alcun sindacato sulla legittimità dell’ordine.” Pertanto, la responsabilità penale non è in capo al Dirigente Scolastico ma all’amministrazione Pubblica (in questo caso al MI) se e solo se i protocolli attuativi da essa emanati non sono stati seguiti dai dirigenti mediante l’applicazione di efficaci ed idonee misure preventive e protettive per l’utenza ed i lavoratori.
La norma di fatto disciplina il principio di non contraddizione, secondo cui l’ordinamento non può da un lato riconoscere al soggetto la possibilità di agire in un certo modo e dall’altro sanzionare tale suo comportamento. La differenza sta nel fatto che l’esercizio del diritto presuppone un potere di agire riconosciuto dalla legge, mentre l’adempimento del dovere si riferisce ad un obbligo e non ad una scelta di agire, presupponendo che il comportamento sia ammesso dalla legge in quanto imposto. Nel merito, l’art. 51 C.P. non indica quando la norma su cui si fonda il diritto debba ritenersi prevalente, rispetto alla norma penale incriminatrice. Il problema sorge perché in taluni casi è la norma penale ad avere prevalenza sulla norma che fonda il diritto esercitato, poiché non è sufficiente che si attribuisca un diritto ma è necessario, allo stesso tempo, che possa essere esercitato mediante l’azione arrecante reato. Continua a leggere
NEWS UDIR-scuola: protocolli rientro
COMUNICATO STAMPA
SCUOLA – Ritorno in classe, i protocolli servono ma non bastano
Marcello Pacifico (UDIR/ANIEF): bisogna agire sul decreto ‘agostano’
La definizione degli accordi del ministero dell’Istruzione con parti sociali e sindacati è determinante per la ripresa delle lezioni. Tuttavia, occorrono accorgimenti ulteriori prima del 14 settembre. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente ANIEF e UDIR nel corso di un’intervista a Italia Stampa. “Sui protocolli ci sono delle tematiche ancora da affrontare. E anche la questione del precariato non cambia, perché a fronte delle 80 mila assunzioni in ruolo, meno della metà probabilmente riuscirà ad ottenere un contratto” a tempo indeterminato, “perché non ci sono supplenti inseriti nelle graduatorie utili per poter ambire al ruolo. Ciò ci porta a chiedere delle modifiche e delle interpretazioni chiare anche da parte del Parlamento, attraverso emendamenti che proporremo al decreto agostano. Sono argomenti sul precariato che porremo anche al Governo: servono risorse definitive e non sempre variabili per tutelare i diritti di questi lavoratori”.
È un periodo frenetico quello che ci accingiamo a vivere per il ritorno in classe. “Ultimi giorni per la ripartenza delle scuole in sicurezza: è stato fatto tanto, sono stati firmati, anche da ANIEF, due protocolli. Uno sugli Esami di Stato prima e poi uno proprio per la riapertura delle scuole a settembre. In queste ore” è stato firmato “anche quello su Infanzia e Primaria, quindi per il percorso 0 e 6 anni. Tutti questi protocolli ANIEF li ha firmati perché, con spirito di collaborazione, ha voluto anche indicare le proprie proposte, quelle dei propri esperti sulla sicurezza, anche ingegneri, così da dare un contributo positivo al dibattito e all’apertura del Governo su organici e nuove forme di finanziamento che andassero a ridefinire un nuovo assetto degli organici”.
“Purtroppo, molti banchi arriveranno a scuola iniziata, in molti istituti ad ottobre. Ed anche gli spazi aggiuntivi chiesti dai presidi – ha ricordato il sindacalista autonomo – sono così tanti, per via delle classi pollaio, che in alcuni casi purtroppo non si potrà dare forma al distanziamento interpersonale richiesto dal Comitato Tecnico Scientifico. Tutto questo mentre ancora aspettiamo l’attivazione dei tavoli definiti all’interno del protocollo, anche per definire tutte quelle tematiche rimandate ma che devono essere affrontate prima dell’inizio dell’anno scolastico”.
“I diritti dei lavoratori – ha continuato Pacifico – passano anche per la sicurezza: dalla prossima settimana cominceremo a visitare le scuole per verificare se sono in grado di poter portare avanti le norme sul protocollo sulla sicurezza. Oppure se è necessario un ulteriore intervento del Parlamento per chiarire la responsabilità del personale dirigente, amministrativo, docente o educativo”.
Ascolta l’intervista rilasciata ad Italia Stampa dal professor Marcello Pacifico: CLICCA QUI.
news di m. perelli ercolini
IN BREVE n. 29-2020 – Copia_DocPrincipale_CONTE – INAIL scheda infortuni COVID – Guida_Superbonus110 – La ricchezza degli over 65 in Italia – INPS Mess_2968 del 27lu2020
INPDAP Inform_21 del 19mag2003-inf18 – INPDAP notaop21 2006 – INPS – Mess_2994 del 29lu2020 – INLcir2-benefici – Direttiva europea – INPS Circ_90 del 30lu2020
NEWS DI M. PERELLI ERCOLINI
IN BREVE n. 27-2020 – INPS Mess_2799 del 14lu2020 – INPS Circ_85 del 14lu2020 – 76-2020-DL-Semplicazioni
IN BREVE n. 28-2020 – INPS Circ._87 del 17lu2020 – INPS Mess_2902 del 21lu2020 – AG_ENTRATE Circ_21E del 17lu2020 – AG_ENTRATE Risol_41 del 15lu2020
Una sentenza in meno di due minuti – AG_ENTRATE Risposta_225 del 23lu2020
emergenza sanitaria e pensionati: è fondamentale tutelarne i diritti
La Repubblica – 6 Luglio 2020
Il piano ambizioso di CONFEDIR e FEDER.S.P.eV. dopo l’emergenza sanitaria.
Consulta l’ articolo.
confedir presenta il piano rilancio per il paese
E’ necessario progettare il futuro del Paese per il suo rilancio, occorre una strategia calata in un piano che individui gli obiettivi da realizzare, con gli interventi e relativi strumenti per realizzarli, occorre una visione unitaria che superi gli individualismi.
Per il rilancio del Paese non possiamo non partire dall’analisi della realtà, e dalla necessità delle importanti riforme di cui ha bisogno, quali quella dell’ordinamento giuridico, del fisco, della previdenza, della pubblica amministrazione.
Il futuro richiede grandi cambiamenti che impongono coraggio, visione e capacità per lo sviluppo economico e sociale del Paese, perché si realizzi ciò è necessario adottare dei processi decisionali inclusivi e di interlocuzione con tutte le Parti sociali.
La CONFEDIR condivide l’obiettivo del Governo di un Paese che investe, cresce e riduce i divari e le ineguaglianze esistenti, e quale Parte sociale avanza le proprie osservazioni e proposte per promuovere il rilancio e lo sviluppo sostenibile dell’Italia.
Scarica il documento Rilancio Italia confederale e le slides riassuntive.